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Nel documento tecnico diffuso dall’Inail sulle misure da adottare per la riapertura di bar, ristoranti e strutture ricettive per il contenimento del contagio (scaricabile qui) sono riportati i dati sulle “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 per la ristorazione” si stima una perdita di fatturato di oltre il 30% per il 57% dei ristoratori e tra il 10%-30% per tre imprenditori su dieci.

Se non si vuole posticipare l’apertura ci sono diverse misure da mettere in atto prima di accogliere i clienti. La rimodulazione del layout deve garantire il distanziamento fra i tavoli non inferiore a 2 metri e delle sedute non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, garantendo durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina) una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e il contatto tra persone.

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Fatto salvo la possibilità di adottare misure organizzative come le barriere divisorie.

Floramiata insieme a Giorgio Tesi Group (vedi link) che propone l’impiego di piante a spalliera di varie dimensioni e giardiniere come un’interessante e alternativa idea green alle barriere in plexiglass, ha studiato una soluzione per garantire il distanziamento sociale nelle aree interne di bar, ristoranti e strutture ricettive.

Non barriere di plastica sui tavoli, ma fioriere con piante verdi alte di singola specie o composizioni in grado di dividere gli ambienti, pensati per mantenere lo stesso numero di posti a sedere nei ristoranti, senza incidere pesantemente sul risultato delle loro attività e lasciando gli spazi inalterati.

Sansevierie, Ficus, Schefflere, Photos e molte altre varietà personalizzabili per altezza e dimensione oltre a formare delle barriere protettive, potranno allietare i consumatori con la loro bellezza, ma soprattutto regolare l’umidità, purificare l’aria e fornire ossigeno all’ambiente circostante; alcune varietà di piante infatti sono dei filtri naturali contro alcuni agenti inquinanti che insidiano il nostro benessere.

Senza tralasciare il fatto che si tratterebbe di un investimento ben diverso dai pannelli in plexiglas perché sostenibile e a lungo termine in quanto le nostre piante sono robuste ed estremamente durevoli e non hanno bisogno di una manutenzione costante.

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