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Piancastagnaio, 3 settembre 2019

Un 2018 positivo: l’utile sale a 731.000. Gli occupati sono oggi ben 142. Previsti investimenti per oltre 6 milioni di Euro. A novembre “Porte aperte”. Si rafforza il legame col territorio

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Un utile di 731.000 Euro a fronte dei 568.000 del 2017; 142 dipendenti con recenti inserimenti di giovani qualificati e laureati; oltre 6 milioni di investimenti pianificati; circa 8 ettari di nuovi spazi dedicati a vivai esterni con nuove serre e sistemi di produzione tecnologicamente avanzati; un nuovo e sofisticato software per la gestione delle fasi post produzione come la gestione del magazzino, la spedizione e la fatturazione; rafforzamento delle attività marketing e comunicazione.

Sono questi i numeri presentati dall’Amministratore Delegato di Floramiata, Marco Cappellini, durante l’incontro coi media della carta stampata e televisione. Numeri che raccontano di una gestione che sta riportando il polo florovivaistico amiatino nel suo ruolo, quello di protagonista assoluto del mercato di riferimento (piante tropicali) attraverso l’impegno e l’attenzione alla pianificazione, al rinnovamento, all’innovazione, alla formazione e a un ritrovato entusiasmo che sembra coinvolgere il personale dipendente, quello dell’indotto assieme a una ritrovata sensibilità nei rapporti col territorio.

“Dopo il nostro ingresso nella primavera del 2017, quello del 2018, è il primo bilancio utile per verificare effettivamente il nostro andamento – ha esordito l’Amministratore Delegato Floramiata Marco Cappellini –anche attraverso un’attenta analisi di tutte le sue componenti; dobbiamo comunque considerare il 2018, un anno sicuramente positivo che ha evidenziato un utile di esercizio superiore ai 730.000 Euro rispetto ai 568.000 dell’anno precedente”. 

A conferma di quanto sopra, anche i dati relativi al primo semestre 2019 vanno nella direzione di un costante miglioramento della redditività aziendale.

“Una crescita che va nella direzione auspicata dall’azienda, il nostro obiettivo rimane quello del 2021, anno in cui vorremmo raggiungere un utile di bilancio solo attraverso la gestione caratteristica, ovvero quella svincolata dai pur importantissimi benefici derivanti dall’utilizzo di energia rinnovabili. Una scelta approvata dal CdA che punta, da quella data, a dedicare il credito d’imposta esclusivamente agli investimenti, del resto già iniziati sin dal nostro ingresso, anche in misura considerevole. Per la prima volta, abbiamo un bilancio che ci permette di analizzare i costi industriali, pianta per pianta e suddiviso per varietà, così da verificare le singole marginalità che ci permetteranno di apportare progressivamente modifiche alla programmazione condividendo le scelte con l’area commerciale, quella della produzione e della stessa programmazione, tenendo ben chiaro quel che il mercato richiede”. 

Scelte che nelle intenzioni del management andranno a rafforzare ed ampliare i numeri e le tipologie della produzione anche attraverso la già avviata realizzazione del nuovo vivaio esterno che, al suo completamento, si estenderà su una superficie complessiva di circa 8 ettari, comprensiva di serre ed impianti tecnologicamente avanzati con personale formato e qualificato. Già parte del vivaio e le serre dedicate sono in produzione grazie a un accordo con la Giorgio Tesi Group di Pistoia, azienda facente parte del pacchetto societario di Floramiata. Relativamente al personale dipendente, dalle 78 iniziali, oggi Floramiata ha una forza lavoro di 142 persone, per lo più residenti nell’area amiatina o zone immediatamente limitrofe, preferenza dell’azienda nella scelta dell’assunzioni.

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“Sono arrivati moltissimi curriculum, anche da zone piuttosto lontane dalla nostra sede e questo per noi è una dimostrazione di come l’azienda stia riacquistando credibilità. Siamo soddisfatti di poter inserire nuova forza lavoro che, per nostra scelta, in presenza delle qualità ricercate, preferisce gli abitanti del territorio”, ha evidenziato Cappellini.

Molta importanza verso una misurata strategia di marketing e di comunicazione, oltre a iniziative e investimenti a rafforzare il legame tra territorio, azienda e prodotto. Relativamente agli appuntamenti fieristici e nell’ottica di un ulteriore sviluppo delle azioni rivolte alla comunicazione e al marketing, l’azienda è presente nei più importanti appuntamenti del settore sia nazionali (Padova e Milano), che internazionali, come la IPM Essen in Germania. Sempre sotto questo aspetto, Cappellini ha voluto sottolineare come sia importante anche far visitare e vivere l’azienda ai clienti acquisiti o potenziali. A questo scopo, per la metà del prossimo novembre, è in programmazione un “Porte Aperte”.

“E’ per noi importante, anche attraverso i canali di comunicazione digitali offerti dal web, portare i clienti in Floramiata. Stiamo lavorando con molta attenzione all’evento di novembre dove ospiteremo clienti provenienti dall’Italia e dall’estero. Stiamo organizzando con scrupolosità il loro arrivo, il ricevimento in azienda attraverso la realizzazione di uno showroom con esposte le piante che produciamo; ci sarà una visita all’azienda con la presenza dei nostri commerciali. Un’occasione dove vogliamo far vivere ai nostri ospiti un’esperienza in contatto con il territorio e le sue peculiarità, a conferma di come sia imprescindibile il rapporto con l’azienda e la produzione”.

C’è ottimismo dunque ma c’è ancora molto da fare. L’incontro di mercoledì assume un significato particolare, in quanto, questa volta, i numeri del bilancio, dovevano dare chiare indicazioni molto più di quelle parziali che il bilancio 2017 poteva presentare. Per questo l’Amministratore Delegato Marco Cappellini e il Direttore operativo Enrico Barcella presente all’incontro, hanno voluto presentare l’azienda anche sotto altri aspetti.
Probabilmente, con i buoni risultati, l’aspetto che più si evidenzia è il deciso e ben programmato sguardo al futuro che Floramiata dedica a un mercato che vede sempre più aperto nei confini. D’altronde i numeri suddetti lo testimoniano, l’azienda è in crescita, gli utili aumentano e seguono per di più quelli del fatturato. Il capitale netto è quantomeno importante e si aggiunge all’investimento iniziale dei soci, una cordata scelta con estrema attenzione dove ogni azienda dà il proprio contributo. L’aria è sicuramente diversa e si respira sempre più con piacere, anche tra gli amiatini; sempre più Floramiata è protagonista nel territorio ponendosi con nuova forma e sostanza verso di esso e contribuendo alla sua conoscenza, alla valorizzazione e alla sua conservazione, con l’impegno ambientale di divenire prima azienda florovivaistica carbonfree. Valorizzazione del personale, motivazione, investimenti, formazione, tecnologia, innovazione e una decisa volontà verso un futuro da protagonista. Un personale altamente qualificato che dopo momenti difficili, torna a esprimere con ancor più entusiasmo il proprio valore. Nei numeri del bilancio 2018 e in quelli delle proiezioni 2019, abbiamo visto questo; un’azienda che è tornata a vivere con forza e appartenenza al territorio.

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